Inseguo perennemente il tempo che sfugge veloce e mi interrogo sulla traccia che ognuno di noi lascia, come individuo o come collettività, durante il passaggio su questa terra.
La mia ricerca parte da questa premessa ed è il motivo per cui la mia espressione autoriale si muove in un ambito umanista: un territorio fatto di racconti intimi del pensiero umano con le sue debolezze, i dubbi, le fragilità, i desideri e le speranze che formano il tratto distintivo del suo percorso e marcano la traccia del suo lascito.
Che cosa rimane dopo di noi?
Il mezzo e la forma delle mie opere sono al servizio di questa domanda ed ogni mio progetto sviluppa linguaggi e contenuti, a volte più documentari altre volte più concettuali, sempre volti a smuovere le coscienze, a stimolare una riflessione profonda.
E’ attraverso la Fotografia che mi immergo in temi quali il passaggio gene- razionale, i ricordi, la memoria, le tradizioni. Vado a fondo, riemergo. E‘ un costante bisogno di ossigeno. Un’esigenza che non può prescindere dalla ricerca storica, dal recupero dell’iconografia rilevante e dal confronto approfondito e continuo con i soggetti da me fotografati.
Basterà questo tentativo a sopportare lo scorrere del tempo, cercare di rallentarlo, decodificarlo, reinterpretarlo e tramandarlo?
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I permanently pursue the time going by and I question myself on the footprint we leave, as individual or as a collectivity, throughout the journey on this Earth.
My authorial research is focused on humanist themes: an intimist territory where I explore fragilities, hopes, doubts of human being and, more specifically, trying to answer a question “what will we leave after us?”
The language and techniques are used to convey this message. Sometimes it’s more on a documentary manner, some other more conceptually. It is primarily focused on stimulating our consciousness, to be sure our life gift will be lived at its maximum potential.
Through Photography I investigate subjects like generational changes, memories, traditions. I go deep, I emerge. It’s a constant oxigen need that cannot go without historical research, iconographic material collection, and through a continuous confrontation with people participating to my projects.
Will it be enough, such a tentative, to endure time passing by, to try to slow it down, to decodify it, to reinterpret it and to hand down our legacy to future memories?
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Alessandro Mazzola
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